Mario Somma ha ufficialmente dichiarato di aver chiuso la sua carriera nel calcio. Il tecnico originario di Latina ha scelto Arezzo come palcoscenico per questo importante annuncio, in una città che evoca il ricordo della storica promozione in Serie B.
L’occasione è stata offerta dall’evento “I Protagonisti del Calcio si Raccontano”, parte del Festival del Calcio Italiano – REVER, che permette a figure di spicco del mondo calcistico italiano di condividere le proprie esperienze e visioni.
I ricordi di Somma
Somma, che ha allenato l’Arezzo portandolo a una clamorosa promozione in Serie B nei primi anni 2000, ha successivamente accumulato esperienza tra la cadetteria e la Serie C1, attuale Lega Pro. Durante l’evento, svoltosi all’Auditorium AIA – Stadio Città di Arezzo, il pubblico ha assistito commosso all’ultima apparizione pubblica di Somma, che ha scelto proprio questo momento per un saluto definitivo.
«Ho chiuso col mondo del calcio, da oggi sarò solo un appassionato: si è spenta la fiammella della passione. Ho declinato altri inviti per degli eventi ed a questo punto io mi sento uomo di platea, ma, quando il presidente mi ha proposto questa serata, ho pensato che quella di Arezzo sarebbe stata l’occasione perfetta per la mia ultima dichiarazione pubblica. Uno dei miei idoli rimane mio figlio Michele, che gioca nel Siena. Volevo chiudere al cospetto di amici, dell’Arezzo e del presidente Donato Alfani. Anche l’anno scorso, a Latina, è stato un evento fantastico. Per me è l’ideale chiudere in questo modo, ora ci sono i giovani».
Donato Alfani, presidente del Festival del Calcio Italiano – REVER, ha commentato l’importanza di questo momento: «L’emozione di questa esclusiva non poteva che concludere nel modo migliore la quattordicesima edizione del Festival del Calcio Italiano. È qualcosa di unico. In questi sette mesi ho conosciuto persone meravigliose come l’anno scorso a Latina. Grazie davvero a tutti».
Le emozioni di un allenatore
Somma ha continuato a condividere le sue sensazioni, ricordando momenti indimenticabili: «Le sensazioni sono sempre vive, come se le stessi rivedendo in questo momento. Poi ho vissuto tantissime storie di spogliatoio con i miei ragazzi. Lo scorso aprile è stato il ventunesimo anniversario da quella storica promozione in B. Sono uno che ha sempre preteso grande impegno, magari un allenatore fuori dal coro, che ha esigenze diverse, può sembrare fuori luogo, ma quell’Arezzo era una squadra di grande responsabilità, con esperienza. Ed anche il pubblico ha risposto a dovere: è stato un crescendo continuo, dai 500 paganti contro il Cittadella, alla simbiosi col pubblico che ha portato ai 13 mila della partita decisiva contro il Varese».
Somma ha anche ricordato un episodio significativo legato a una partita in condizioni atmosferiche difficili: «C’era stato anche il prepartita in cui il campo era imbiancato dalla neve ed io stesso ho promesso ai tifosi che ci avrebbero avuto un biglietto gratis per Arezzo-Pavia».
Riflessioni sul passato
Molto toccante è stato il momento in cui Somma ha parlato della sua carriera: «L’anno dopo, con l’Empoli, ho raggiunto la promozione in Serie A, ma nessuno mi toglie dalla testa che ce l’avrei fatta anche con l’Arezzo. È stato un contesto che mi ha dato qualcosa che non conoscevo. Persino i confronti con l’arbitro Bertini mi hanno aperto la mente su un calcio che vedevo solo in televisione. In carriera ho avuto tutte le etichette possibili, ma nessuno mi ha mai potuto accusare di niente sotto l’aspetto dell’onestà. Spesso si sottovaluta il fatto che l’allenatore quotidianamente studia più di tutti».
Durante l’evento, Somma ha ricordato con emozione la sua esperienza con la Cavese, dove ha ottenuto la prima promozione in carriera dalla Serie D alla C2 nel 2002/03, commuovendosi al ricordo di quel giorno. Il pubblico ha risposto con un caloroso applauso.