L’assemblea dei soci di Acqualatina è stata rinviata nuovamente a causa dell’assenza del socio privato e del Comune di Latina. La situazione ha suscitato reazioni da parte del Partito Democratico.
La posizione di Omar Sarubbo
Il segretario provinciale del PD, Omar Sarubbo, ha denunciato come il Comune di Latina, amministrato da Fratelli d’Italia, stia ignorando le esigenze del territorio. Recentemente, lo stesso Comune ha richiesto formalmente un ulteriore rinvio di 120 giorni, procrastinando una decisione attesa da tempo. Secondo il PD, questa è l’ennesima evidenza di una strategia volta a negare ai Comuni il diritto di voto che gli è stato conferito dai Consigli comunali, i quali si sono espressi contro l’aumento di capitale proposto dalla società.
Questa condotta è considerata inaccettabile: da mesi, i Comuni e i cittadini sono privati del diritto di esprimere la propria opinione. La mancanza del numero legale in assemblea equivale a tradire la volontà popolare e a sottrarsi a un voto decisivo sull’aumento di capitale. Il PD sottolinea che tali assenze mirate stanno alimentando la crisi e il blocco di Acqualatina, ostacolando qualsiasi forma di dialogo costruttivo. La responsabilità della paralisi attuale è attribuita a Fratelli d’Italia, non certo alle amministrazioni comunali, che rappresentano il voto democratico.
Il PD ribadisce con fermezza che l’attuale CdA, che sembra agire solo per interessi propri, deve essere azzerato. Anche il presidente della Provincia, Gerardo Stefanelli, ha recentemente sostenuto quest’idea, condivisa da tempo dal PD. Le dimissioni del CdA sono fondamentali per avviare un confronto serio e consentire ai Comuni di partecipare attivamente alla ricerca di soluzioni efficaci. Solo attraverso un approccio collegiale sarà possibile garantire il diritto all’acqua e una gestione del servizio pubblico che sia davvero trasparente, sostenibile e a beneficio dei cittadini.