Attentato a Sabaudia

Attentato alla Polizia Locale, il sindaco: ‘Non ci faremo intimidire’

Un attacco vile e pianificato, considerato quasi una dichiarazione di guerra

Attentato alla Polizia Locale, il sindaco: ‘Non ci faremo intimidire’

Dopo l’attentato contro la Polizia Locale di Sabaudia, il sindaco Maurizio Mosca denuncia un atto vile e premeditato, paragonandolo a una dichiarazione di guerra.

Il fatto

Durante la notte, sotto una pioggia incessante, due Jeep Renegade, nuove di zecca, parcheggiate davanti al comando della Polizia Locale, sono state ridotte a rottami fumanti a causa di un incendio doloso.

Le forze dell’ordine hanno aperto un fascicolo d’inchiesta, e le immagini delle telecamere di sorveglianza sono state esaminate all’alba. Attualmente, la città è oggetto di un’accurata analisi per raccogliere ogni indizio utile. L’attacco è avvenuto mentre pioveva abbondantemente, evidenziando che non si è trattato di un gesto impulsivo o improvvisato.

Chi ha perpetrato l’attacco ha poco tempo a disposizione. Presto, il volto e il nome di coloro che hanno colpito un simbolo dell’ordine pubblico saranno rivelati.

Il movente

È facile ridurre il movente a un capriccio di qualcuno scontento per una multa, ma la situazione è ben più complessa. L’azione appare mirata e con un messaggio chiaro, non semplicemente un dispetto.

Le domande restano: chi è il responsabile e quali sono le reali motivazioni dietro a questo gesto?

“Non ci faremo intimidire. Chi pensa di turbare questa Città con il fuoco si sbaglia di grosso. Questo non è un attacco alla Polizia Locale, ma un attacco alla Comunità. Chi ha compiuto questo vile gesto sarà identificato e pagherà secondo la legge”, ha dichiarato il sindaco Alberto Mosca.

La città si risveglia con meno mezzi a disposizione e molte più domande. Chi ha appiccato il fuoco? E, soprattutto, perché?

Le indagini condotte dai Carabinieri e dalla Polizia Locale sono già in corso per restringere il cerchio dei sospetti.