Domani sera alle 21.00

Al Teatro D’Annunzio va in scena “La Fabbrica degli Innocenti”

Uno spettacolo del giornalista Gianluigi Nuzzi che esplora la disinformazione

Al Teatro D’Annunzio va in scena “La Fabbrica degli Innocenti”

Gianluigi Nuzzi porterà sul palco una scenografia minimale, con al centro una redazione e un videowall che proietterà contributi audio e visivi. Il fulcro della performance sarà il racconto, supportato da clip brevi che accompagneranno il pubblico nello sviluppo delle storie. Nuzzi analizza come i fatti di cronaca siano spesso manipolati da operazioni mediatiche audaci, in cui la verità processuale viene prima frammentata e poi delegittimata. Per attrarre l’attenzione di telespettatori e utenti dei social media, si costruiscono narrazioni seducenti, ma ingannevoli.

Il fenomeno delle fake news

In un contesto di crescente sfiducia nelle istituzioni e nella credibilità dei media, emerge un fenomeno inquietante: la fabbrica degli innocenti. Questo meccanismo crea innocenti e designa nuovi colpevoli, spesso massacrati dalla stampa a sostegno di verità alternative. Investigatori, giudici, magistrati, ma anche familiari e amici delle vittime vengono indicati come complici di macchinazioni giudiziarie, subendo conseguenze devastanti.

Casi emblematici di disinformazione

Tra i casi emblematici vi sono l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, l’omicidio di Yara Gambirasio con Massimo Bossetti e la strage di Erba con Rosa Bazzi e Olindo Romano. Nonostante le sentenze definitive, questi casi sono stati soggetti a campagne di disinformazione che hanno distorto la realtà, minando la credibilità delle decisioni giudiziarie. Le prove sono state manipolate e le confessioni estorte, in un contesto di complotti orchestrati da giudici e inquirenti.

La fabbrica degli innocenti esercita una giustizia mediatica inquietante, minando la fiducia nelle istituzioni. Viene messo in discussione il lavoro di chi ha condotto indagini e processi, delegittimandoli pubblicamente. Chi ha condotto queste indagini viene esposto al ludibrio, mentre si forniscono verità alternative su omicidi e stragi, coinvolgendo anche i parenti delle vittime come corresponsabili.

Una ricostruzione necessaria

Durante lo spettacolo, Nuzzi entrerà nel dettaglio di questi tre gialli, svelando le modalità con cui opera la fabbrica degli innocenti, tra manipolazioni e omissioni. La domanda centrale sarà: dove si trova la verità? Chi sono i veri colpevoli e chi gli innocenti? Nuzzi presenterà una tesi supportata da dati apparentemente incontrovertibili, per poi ribaltare la scena del crimine, smascherando suggestioni ben camuffate e offrendo prove e indizi solidi.

È fondamentale non fidarsi delle fake news e approfondire le informazioni dalle fonti più autorevoli, come atti giudiziari e testimonianze. Nella fabbrica degli innocenti operano vari attori: alcuni per amore del condannato, altri per visibilità o ambizioni politiche. Questo fenomeno destabilizzante si inserisce in un contesto più ampio di complottismo e disinformazione, minando la percezione della realtà nel nostro Paese e intaccando la fiducia nelle istituzioni.

La fabbrica degli innocenti è parte integrante di un complesso industriale di disinformazione, che utilizza metodi simili a quelli delle teorie del complotto. Queste narrazioni, clamorose e facilmente digeribili, suscitano reazioni di sconcerto e rabbia nei confronti delle istituzioni, contribuendo a una crescente disaffezione verso il Paese.