Tre persone sono state arrestate dai Carabinieri con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’indagine, avviata tra marzo e aprile di quest’anno e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha rivelato un caso preoccupante che coinvolge il ristorante Giovannino, attualmente sotto amministrazione giudiziaria.
Dettagli sull’estorsione
Gli arresti riguardano un tentativo di estorsione ai danni dei dipendenti del ristorante, sequestrato lo scorso febbraio nell’ambito dell’operazione Assedio, che nel 2024 portò a numerosi arresti ad Aprilia. L’attività investigativa ha messo in luce che Antonio Fusco, conosciuto come “Zi Marcello”, 62 anni, imprenditore di Latina con forti legami con la criminalità organizzata, avrebbe sfruttato un permesso per lasciare gli arresti domiciliari e avvicinarsi alle vittime. Fusco avrebbe tentato di convincere i lavoratori del ristorante a licenziarsi, promettendo loro lo stesso stipendio in cambio della cessazione del rapporto di lavoro.
Altre misure cautelari
Fusco, arrestato e condotto in carcere, non è l’unico coinvolto. Una donna di 39 anni, che aveva gestito il locale durante la gestione di Fusco, è stata posta agli arresti domiciliari, insieme a un professionista di 56 anni, interdetto dalla professione. Le indagini hanno inoltre rivelato che Fusco era considerato il gestore occulto del ristorante attraverso una società di sua proprietà, contando sul supporto di Marco Antolini, altro esponente di rilievo della mafia apriliana.
Le indagini proseguono, con gli inquirenti che continuano a esplorare eventuali legami e responsabilità di altri soggetti coinvolti.