Un uomo di 56 anni, residente a Latina, è stato arrestato dai Carabinieri di Terracina con l’accusa di aver ostacolato l’acquisto della casa paterna, andata all’asta, minacciando la potenziale acquirente. L’indagato è accusato di aver turbato la libertà di una gara pubblica per la vendita di un immobile situato nel capoluogo.
La vittima, una donna che vive in un piccolo comune dei Monti Lepini, aveva vinto l’asta per la casa, ma si è vista costretta a rinunciare all’acquisto a causa delle intimidazioni ricevute dall’uomo. Per questo motivo, l’indagato dovrà rispondere anche di tentata estorsione.
Le indagini
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Latina, sono scaturite dalla denuncia presentata dalla donna presso la Stazione Carabinieri del suo paese. La donna ha riferito che, nel dicembre dell’anno precedente, dopo aver partecipato all’asta e vincendola, aveva versato una caparra di 12.000 euro, impegnandosi a saldare il residuo di 130.000 euro entro metà aprile successivo.
All’inizio di aprile, mentre si trovava a casa con i familiari, la vittima è stata avvicinata dall’indagato, il quale le ha chiesto di rinunciare all’acquisto, promettendole il rimborso della caparra. Alle titubanze della donna, l’uomo aveva minacciato di dare fuoco all’immobile aggiudicato.
Spaventata, la donna ha accettato la proposta. Il giorno prima della scadenza per il pagamento, ha contattato l’indagato per ottenere conferma che, accettando di rinunciare, avrebbe potuto riavere i 12.000 euro. L’uomo l’ha rassicurata, ma ha ribadito che se la donna avesse proseguito con l’acquisto, l’immobile sarebbe stato incendiato, vantandosi di aver già ostacolato tentativi di vendita precedenti.
A causa di queste minacce, la donna non ha effettuato il pagamento finale, perdendo così i diritti sull’immobile. Nei giorni seguenti, nonostante i ripetuti tentativi di contattarlo, l’indagato è risultato irreperibile.
Le indagini condotte dai militari, attraverso l’interrogatorio di persone informate sui fatti, l’analisi di tabulati telefonici e la documentazione relativa all’esecuzione immobiliare, hanno confermato la versione della donna.