Il caso Acqualatina continua a suscitare polemiche. Le opposizioni hanno rivolto dure critiche alla maggioranza, chiedendo chiarimenti alla Sindaca: “La Celentano, tramite il suo delegato Giacomo Mignano, non ha rispettato il mandato del Consiglio.”
Le dichiarazioni dei gruppi consiliari LBC, M5S, PD, Per Latina 2032
“Ribadiamo con fermezza che le accuse mosse dalla maggioranza sono infondate e strumentali nei confronti dell’opposizione e della Presidente della Commissione Trasparenza. Non abbiamo accesso a documenti non protocollati né a atti riservati o non trasmessi alla Commissione. Le nostre posizioni si fondano esclusivamente su notizie giornalistiche confermate da fonti pubbliche autorevoli, che hanno riportato fatti di rilevante gravità politica e istituzionale.
Secondo quanto riportato dalla stampa, il Comune di Latina avrebbe proposto di rinviare l’assemblea straordinaria di Acqualatina e di considerare una riduzione dell’aumento di capitale da 30 a 14 milioni di euro, coprendo la differenza con i crediti dei Comuni verso la società per i canoni concessori. Se confermato, questo atto sarebbe in netto contrasto con il mandato del Consiglio Comunale, che aveva incaricato la Sindaca di votare contro l’aumento di capitale. Per accertare tali circostanze, la Commissione Trasparenza è stata convocata.
Purtroppo, alla richiesta di chiarimenti è seguita una tentata ostruzione dei lavori della commissione: la Sindaca non ha fornito all’organismo l’atto di delega per il suo rappresentante, l’avvocato Mignano, il quale non avrebbe rispettato il mandato del Consiglio Comunale, presentando proposte contrarie a quelle approvate dall’aula, e non si è presentato alla riunione della Commissione. Le proposte avanzate da Mignano a nome del Comune di Latina sono prive di legittimazione e senza alcun mandato, rendendole di estrema gravità politica e istituzionale. Inoltre, l’Assessora Nasti, responsabile per le Partecipate, è stata esclusa dalle informazioni riguardanti l’assemblea, come ha dichiarato in commissione con un “pizzico di imbarazzo”: un fatto grave che evidenzia la mancanza di trasparenza all’interno della stessa maggioranza.
La Commissione Trasparenza ha semplicemente adempiuto al proprio dovere, sollevando un tema di grande interesse per i cittadini. Le polemiche sollevate dalla maggioranza, con accuse di presunti irregolarità procedurali e fantomatiche forzature, sembrano essere state orchestrate per distogliere l’attenzione dall’unico vero fatto politico: il tradimento del mandato conferito dal Consiglio Comunale e della volontà popolare.
Desideriamo chiarire che la Commissione Trasparenza non è un organo neutro o super partes: è una commissione politica di garanzia, costituita per verificare atti, omissioni, irregolarità e mancanze di trasparenza da parte dell’amministrazione. Pertanto, la presidenza spetta all’opposizione, che ha il dovere e il diritto di esercitare un controllo rigoroso e indipendente. La Commissione Trasparenza continuerà a svolgere il proprio compito: monitorare gli atti e la legalità, garantire il diritto dei cittadini alla verità e vigilare sull’operato di chi governa. Questo è — e sarà sempre — il mandato che intendiamo rispettare fino in fondo.”