La Commissione Bilancio e Patrimonio del Comune di Latina si è riunita per esaminare la delibera d’indirizzo che affida alla Sindaca il mandato di voto in vista della prossima Conferenza dei Sindaci dell’ATO4. Durante l’incontro, il Movimento 5 Stelle ha espresso una netta opposizione: “Ci opporremo a ogni proposta che scarichi sui Comuni e sui cittadini i costi della mala gestione del servizio idrico”.
La posizione del Capogruppo M5S Maria Grazia Ciolfi
Oggi la Commissione ha discusso la delibera che prevede di votare sull’aumento di capitale sociale di 30 milioni di euro richiesto da Acqualatina. La Conferenza dei Sindaci è prevista per il 31 ottobre, salvo rinvii. La Capogruppo M5S, Maria Grazia Ciolfi, ha contestato la legittimità della delega conferita all’avvocato Mignano, rappresentante del Comune di Latina, sottolineando che, secondo il regolamento, tale delega deve provenire da consiglieri o assessori.
“Mignano non è né consigliere né assessore – ha spiegato Ciolfi – e non è chiaro se il suo incarico sia ancora attivo, dato che una mia interrogazione sull’argomento presentata ad agosto non ha avuto risposta. La proposta di rinunciare ai crediti dei Comuni verso Acqualatina per trasformarli in quote di capitale è giuridicamente ed economicamente inaccettabile, poiché comporterebbe la cancellazione di risorse pubbliche certe a favore di un gestore privato, con il rischio di danno erariale”.
Il Movimento 5 Stelle ha invece suggerito di inserire nella delibera un aumento gratuito del capitale sociale, utilizzando parte delle riserve di patrimonio netto di Acqualatina, che ammontano a oltre 100 milioni di euro. “Si tratterebbe di un’operazione a costo zero per i Comuni, grazie agli utili accantonati nel tempo”.
Ciolfi ha evidenziato che, sebbene l’assessora e i consiglieri di maggioranza abbiano affermato che Acqualatina necessita di liquidità, è il socio pubblico con il 51% delle azioni a dover decidere. “In realtà, ha già stabilito di non investire fondi pubblici per l’aumento di capitale, in assenza di motivazioni valide supportate da documentazione contabile”.
Durante la Commissione, l’assessora ha cercato di giustificare la presenza della proposta Mignano nella delibera definendola un’“ipotesi iniziale”. Tuttavia, Ciolfi ha messo in evidenza come la proposta fosse già formalizzata in documenti ufficiali, pronti per la votazione, e contestata dall’opposizione.
“Latina deve dimostrare maggiore competenza e responsabilità politica su un tema cruciale come quello dell’acqua, bene comune per eccellenza” – ha concluso Ciolfi. “Non possiamo tollerare una gestione confusa e inefficace, mentre i cittadini affrontano continui disservizi e bollette sempre più pesanti. Non è accettabile che un gestore con utili milionari richieda nuovi capitali ai Comuni, quando dovrebbe garantire un servizio equo e accessibile. L’acqua è un diritto, non una fonte di profitto”.