Il piano scolastico

Dimensionamento scolastico: Gilda Insegnanti chiede il ripristino delle autonomie per Don Milani e Vito Fabiano

Giovannini: «La fusione imposta dalla Regione ha causato notevoli disagi a famiglie e personale. È necessario un passo indietro per ripristinare equilibrio e rispetto delle linee guida»

Dimensionamento scolastico: Gilda Insegnanti chiede il ripristino delle autonomie per Don Milani e Vito Fabiano

Il piano per il dimensionamento della rete scolastica della provincia di Latina per l’anno 2026-2027 non prevede accorpamenti né riduzioni delle autonomie scolastiche. Questa conferma è emersa durante l’ultima riunione dell’osservatorio provinciale, che ha visto la partecipazione delle sigle sindacali e dei rappresentanti del settore Istruzione della Provincia, per discutere la bozza del piano elaborata in base alle proposte avanzate da Comuni e istituti scolastici locali.

Richiesta di ripristino delle autonomie

«Siamo soddisfatti che la Provincia e il Comune di Latina abbiano richiesto il ripristino dell’autonomia per gli istituti Don Milani e Vito Fabiano, fusi arbitrariamente lo scorso anno dalla giunta regionale», ha dichiarato Patrizia Giovannini, coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti.

«Come già sottolineato in precedenza – ha proseguito – la fusione ha portato a gravi difficoltà per il personale scolastico e le famiglie. La Don Milani ha perso la segreteria e il supporto della dirigenza locale, rappresentando un punto di riferimento e un presidio sociale per due quartieri popolosi di Latina, ora privi di una realtà ben organizzata che rispondeva alle esigenze del territorio, offrendo anche attività formative pomeridiane».

Le conseguenze della fusione

«Il calo delle iscrizioni per l’istituto – ha aggiunto Giovannini – non si è ancora manifestato, poiché durante il periodo di iscrizioni non era chiara la vera natura di quella che veniva definita “aggregazione”, che in realtà ha comportato una fusione totale, annullando anche la denominazione Don Milani per la scuola dei quartieri Q4 e Q5».

Di conseguenza, da quest’anno le famiglie che desiderano iscrivere i propri figli alla Don Milani devono recarsi a Borgo Sabotino, sede centrale anche per le pratiche amministrative e le attività legate al personale scolastico, generando già forti disagi.

Critiche alle amministrazioni

«Le amministrazioni regionale e comunale hanno sottovalutato le conseguenze di questo dimensionamento irregolare – ha continuato la coordinatrice – non rispettando le linee guida sulla programmazione della rete scolastica. Attualmente, il Comune di Latina, dopo un ricorso tardivo respinto dal Tar, sta cercando di rimediare con un’iniziativa tardiva. Ci auguriamo che questo possa far comprendere alla Regione l’errore commesso, permettendo il ripristino delle autonomie e la seguente adesione alle linee guida approvate collegialmente nella Conferenza permanente».

Nuovi indirizzi di studio e preoccupazioni

L’unica novità nel piano riguarda nuovi indirizzi di studio richiesti da alcuni istituti superiori: uno di Latina, per l’attivazione di un liceo coreutico, e uno di Aprilia, per un liceo artistico. «Tuttavia – ha osservato Giovannini – le richieste di nuovi indirizzi dovrebbero tener conto delle esigenze reali del territorio e non duplicare opzioni già esistenti. Il rischio è di frammentare l’offerta formativa, causando esuberi e chiusure di altri istituti».

«Attendiamo di vedere se la giunta provinciale approverà la bozza del piano con le richieste pervenute da sindaci e scuole, o se ci saranno modifiche. Come sindacato – ha concluso Giovannini – continueremo a vigilare su questo processo per evitare decisioni affrettate e cambi di rotta, che non possono essere esclusi fino all’approvazione definitiva a dicembre. Lo scorso anno, con le aggregazioni Don Milani-Vito Fabiano e Bianchini-Filosi di Terracina (attualmente in causa), è accaduto esattamente così».